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Vorrei dirti, Gérard …

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“Tengo u core italiano” l’hai detto tu, caro Gerard, ma, come il grande Totò, è con l’espressione “A quest’ora il Questore è in Questura” che ti sarai probabilmente presentato, nella mattinata di Santo Stefano dello scorso dicembre, al presidio di Polizia di Lecce per esporre una denuncia contro ignoti.In via Caroli, nella romantica città  barocca ( ben lontano dalla splendida Parigi ) tu possiedi, oramai da diverso tempo, un appartamento dove proprio in queste ultime festività natalizie, avevi deciso  di rilassarti in tutta tranquillità, in compagnia di madame Clementine Igou.

Qualcosa, però, non deve essere andata per il verso giusto, stando almeno alla tua dichiarazione che,  proprio quella sera della vigilia di Natale, dopo la mezzanotte, sei stato bruscamente svegliato da un fastidioso brusìo ingenerato dal viavai  della movida leccese, ed in particolare dalla musica diffusa ad un certo volume.

Sei sceso, dunque,  sotto casa per chiedere giustamente al proprietario di “Nando’s Biereotheque”

( per la cronaca Fernando Carrozzo, tuo amico sino al momento di quell’alterco ) di abbassare il volume, ricevendo solo uno spiacevole e secco rifiuto.

Ecco che, consigliato anche da un agente in borghese hai pensato, come avrebbe fatto d’altra parte ognuno di noi,  di passare al concreto innescando, a seguito appunto di quella denuncia una serie di controlli da parte della polizia amministrativa leccese; al setaccio, dunque, la regolarità degli orari di apertura e del funzionamento ( soprattutto in termini di inquinamento acustico ) del locale incriminato, ubicato proprio nel cuore del centro storico.

Come uno dei tanti personaggi  cinematografici o televisivi alla guascone, da te interpretati sempre in maniera egregia, avrai magari pensato ( sempre che le cose siano andate effettivamente in questi termini ) di porre decisamente fine alla querelle lanciando da una  finestra del piano di sopra, nella serata successiva, alcuni secchi di acqua ( bella fresca ) sui frequentatori della birreria leccese.

So  bene che, da vero appassionato gourmand, quando sei a Parigi trascorri ben volentieri parte del tuo tempo nei prestigiosi ristoranti di tua proprietà, come La Fontaine Gaillon   e   L’ecaille de la Fontain, dove avrai certamente modo di dare sfogo ad uno dei tuoi più grandi amori: la buona cucina. Quando i clienti hanno, poi, la fortuna di avere direttamente come cameriere uno dei più celebri attori di Francia,  immagino quanto stupore!

Ma è in Rue du Cerche-Midi che tu possiedi  o possedevi quel famoso bistrot dal nome “Le bien Décidé”, con il caratteristico cartello con sù scritto“Cave à vins de Gérard Depardieu” .

Conoscerai dunque bene in quale misura è importante venire incontro alle diverse esigenze anche dei clienti de l’Epicier G. d’Issé, con gli esclusivi prodotti gastronomici giapponesi. e della Pescheria “Moby Dick”, sempre sulla stessa strada della capitale francese. E anche qui, i soliti fortunati, ti avranno notato qualche volta a magnificare, come dire, la qualità d quei prodotti ittici

( come il tuo collega Banderas negli spot televisivi del Mulino Bianco, per intenderci ).

Per molti parigini rappresenti quella sorta di filantropo con un cuore grande almeno quanto la tua stessa importante mole.

E’ propria questa tua singolare condizione che ti sarà di grande aiuto nel farti calare, più di ogni altro, nell’attuale precarietà economica  e  nei problemi di sopravvivenza vera e propria degli operatori economici, complice la sempre più opprimente pressione fiscale che accomuna oramai da tempo tutta Europa ( se non l’intero pianeta ).

Non me ne volere amico Gerard, stò semplicemente tentando di illustrarti quale potrebbe essere stato il motivo per cui un mio conterraneo ti è mancato di rispetto, preso probabilmente dall’ansia di mantenere a tutti i costi la barca a galla, come usiamo dire da noi, sbarcando appunto il lunario.

Le grandi battaglie affrontiamole insieme nostro caro beniamino, stringendoci tutti simbolicamente per mano, evitando, per quanto possibile, di lottare tra noi stessi.

Ripensaci per un attimo, amico Gerard;  intanto noi comuni mortali,  sia a Lecce che a Parigi, continuiamo a volerti comunque un mondo di bene.

Tonio 

 

[Foto: leccecronaca.it]


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